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La nuova Chiesa

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Msg Medjugorje
Messaggio di Medjugorje del 25 maggio 2014
Cari figli! Pregate e siate coscienti che senza Dio siete polvere. Perciò volgete i vostri pensieri e il vostro cuore a Dio e alla preghiera. Confidate nel Suo amore. Nello Spirito di Dio, figlioli, tutti voi siete invitati ad essere testimoni. Voi siete preziosi e io vi invito, figlioli, alla santità, alla vita eterna. Perciò siate coscienti che questa vita è passeggera. Io vi amo e vi invito alla nuova vita di conversione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. continua»
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Omelia di Papa Francesco del 6 febbraio 2014

Pubblicato giovedì 6 febbraio 2014 da Lorenzo Fettucciari in Omelia del giorno

“Peccatore sì, traditore no! E questa è una grazia: rimanere sino alla fine nel Popolo di Dio. Avere la grazia di morire in seno alla Chiesa, proprio in seno al Popolo di Dio. E questo è il primo punto che io vorrei sottolineare. Anche per noi chiedere la grazia di morire a casa. Morire a casa, nella Chiesa. E questa è una grazia! Questo non si compra! E’ un regalo di Dio e dobbiamo chiederlo: ‘Signore, fammi il regalo di morire a casa, nella Chiesa!’. Peccatori sì, tutti, tutti lo siamo! Ma traditori no! Corrotti no! Sempre dentro! E la Chiesa è tanto madre che ci vuole anche così, tante volte sporchi, ma la Chiesa ci pulisce: è madre!”.
“Santa Teresina di Gesù Bambino diceva che, nei suoi ultimi tempi, nella sua anima c’era una lotta e quando lei pensava al futuro, a quello che l’aspettava dopo la morte, in cielo, sentiva come una voce che diceva: ‘Ma no, non essere sciocca ti aspetta il buio. Ti aspetta soltanto il buio del niente!’. Così dice. E’ la voce del diavolo, del demonio, che non voleva che lei si affidasse a Dio. Morire in speranza e morire affidandosi a Dio! E chiedere questa grazia. Ma affidarsi a Dio incomincia adesso, nelle piccole cose della vita, anche nei grandi problemi: affidarsi sempre al Signore! E così uno prende questa abitudine di affidarsi al Signore e cresce la speranza. Morire a casa, morire in speranza”.
“Questa è l’eredità: è la nostra testimonianza da cristiani lasciata agli altri. E alcuni di noi lasciano una grande eredità: pensiamo ai Santi che hanno vissuto il Vangelo con tanta forza, che ci lasciano una strada di vita e un modo di vivere come eredità. Ecco le tre cose che mi vengono al cuore nella lettura di questo brano sulla morte di Davide: chiedere la grazia di morire a casa, morire nella Chiesa; chiedere la grazia di morire in speranza, con speranza; e chiedere la grazia di lasciare una bella eredità, un’eredità umana, un’eredità fatta con la testimonianza della nostra vita cristiana. Che San Davide ci conceda a tutti noi queste tre grazie!”.

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